La Diligenza: un obbligo per Marketing e Vendite

La diligenza professionale... non quella del far west

“L’atteggiamento diligente rafforza la brand reputation nelle attività di vendita, ecommerce e nel marketing in generale”.

Nell’immaginario collettivo, la diligenza rievoca i film di Sergio Leone degli anni ‘60 ambientati nel western americano dove gli spostamenti delle persone e delle merci avvenivano in strane (ma simpatiche) carrozze, a volte, coperte da un telo bianco ma sempre trainate da quattro cavalli.

La diligenza, per l’appunto, è la carrozza tipica dei primi anni del ‘900 o comunque il mezzo di trasporto utilizzato prima dell’avvento della ferrovia.

Il termine diligenza, in realtà, ha il significato semantico di: accuratezza, cura, solerzia, attività, zelo.

Nel vocabolario della lingua italiana la diligenza ha anche il seguente significato: la parola deriva dal latino “diligere” etimologicamente composta da dis e lego cioè “scelta” e “discernimento” dell’atteggiamento psichico al fine di raggiungere o concludere, con la propria condotta, un’azione o prestazione con risultato positivo.
Il che vuol dire lo scrupoloso e attento agire dell’individuo, l’attitudine alla precisione, o ancora, avere cura di… ed infine amare!

San Agostino diceva: “Dilige et quod vis fac” (“Ama e fai ciò che vuoi”)

E’ la principale caratteristica che si richiede a professioni che svolgono mansioni di responsabilitá giuridica ma anche amministrativa e commerciale.

Diligenza, formazione e senso di responsabilitá dicasi in unica parola il professionista!
Il professionista è colui il quale professa il proprio credo, con passione e preparazione in cambio di una prestazione economica ed è per questo che deve agire con diligenza professionale.

Atteggiamento imprescindibile per un professionista, per un venditore ancor più.

Il concetto viene disciplinato, peraltro, da norme europee e recepito nell’ordinamento del codice civile italiano.

La legislazione Europea, infatti, definisce come “professionista” la persona fisica o giuridica che svolge attività di tipo commerciale, in ambito industriale, artigianale e professionale, o chiunque agisca in nome e per conto di un azienda o altro professionista quindi: gli agenti di commercio, i rappresentanti, i mediatori o i vettori.

La diligenza qualificata, invece, è il grado di diligenza richiesto ad un professionista quando stipula un contratto con altro soggetto e, come anticipavo prima, è disciplinata dall’Art. 1176, comma 2 del C.C. secondo cui “nell’adempimento delle obbligazioni all’esercizio di un’attività professionale, la diligenza deve valutarsi con riguardo alla natura dell’attività esercitata”

Nell’Art. 1176 comma 2, C.C. è stato chiarito che “il professionista deve usare la diligenza del buon padre di famiglia e che la diligenza professionale impone allo stesso di assumere un atteggiamento di corretta e trasparente informazione commerciale nei confronti del consumatore finale al fine di orientare i comportamenti economici di quest’ultimo conformi ai propri interessi ed esigenze”.

Il buon padre di famiglia

Il buon padre di famiglia

Correttezza e buona fede, infine, vengono rispettivamente sanciti dagli Art. 1175 e 1375 del C.C.

Nel caso specifico di noi salesman, ambiziosi di trasformare le opportunità di business in contratti, bisogna comprendere che la diligenza si compone di altri elementi oltre a quanto disciplinato dal C.C. Italiano, richiesti dalle mandanti, o committenti e di vitale importanza per i quali dipende il futuro della nostra attività di brokers e/o venditori cioè convertitori di lead in customer.

Mi riferisco, per esempio, all’attenzione da porre o anteporre per l’acquisizione del cliente: scrupolositá nel trattare con aziende o professionisti sani, corretti, solvibili e massimo impegno soggettivo qualora i crediti risultassero inesigibili.

Ecco spiegato perchè il filo conduttore tra diligenza, elemento portante, ed il mondo del marketing e delle vendite rimane sempre la risorsa umana la quale dovrà riuscire a trasmettere fiducia e passione con la massima trasparenza.

Per il professionista che deve trasmettere messaggi promozionali o mediatici è un atteggiamento imprescindibile, dunque, da assumere in modo categorico in quanto si contrappone alla negligenza, elemento quest’ultimo non idoneo ad acquisire credibilità, autorevolezza e valore.

L’atteggiamento diligente, questo senso di responsabilità che contraddistingue l’uomo dai suoi simili, vi domanderete: può influenzare i risultati economici in ambito marketing e vendite?

Per esperienza personale ritengo di si ma non basta, ovviamente, per acquisire un cliente.

Aiuta, tuttavia, ad alimentare il consenso, a trasmettere affidabilitá commerciale e tutela nelle decisioni strategiche facendo agire con prudenza, assumendosi i relativi rischi.

Impegnarsi a mantenere l’atteggiamento diligente dunque avrà come lieta conseguenza quella di ottenere, nel tempo, la conversione dei potenziali ordini in contratti.

La diligenza fa parte delle doti valoriali di un individuo e adottando poche regole di buon senso è possibile migliorare la propria attitudine.

In 3 punti le mie abitudini per mantenere un atteggiamento diligente:

1) Mi impegno al massimo per essere sempre puntuale agli appuntamenti, solerte nei feedback e attento ai miei obblighi contrattuali.

2) Utilizzo il metodo GTD (Getting Things Done) ideato da David Allen e software analitici tipo CRM (Customer Relationship Management) per la gestione dei dati e delle informazioni relative ai clienti e le opportunità di business favorendo così l’individuazione delle necessità del mercato.
In questo modo analizzo fattivamente le priorità ottenendo risultati in minor tempo, miglioro quindi il time management.

3) Frequento eventi e convegni per accrescere la mia competenza, aggiornarmi sull’innovazione legata al mio target di riferimento favorendo le relazioni professionali e la mia visibilità.

Senza la diligenza non potrei essere previdente nel gestire gli investimenti inerenti la mia attività di agenzia, non avrei potuto sviluppare la lungimiranza grazie alla quale, oggi, gestisco le mie azioni di vendita cavalcando l’onda del continuo cambiamento dei mercati.

La diligenza ha un fine nobile e di aspetto sociale, disciplina le condotte scorrette che possono verificarsi non solo per il consumatore finale ma per l’intero mercato come, per esempio, la concorrenza sleale.

Agite con diligenza nei riguardi del vostro mercato per l’acquisizione dei clienti?

Sapevate che la diligenza è regolamentata in termini di legge?

Esprimi il tuo pensiero, se vuoi.

Scritto da Alessandro Spina

Fonti:

 

Enciclopedia Treccani

Codice Civile e leggi complementari – Giorgio Ferrari – HOEPLI
David Allen – “Detto, Fatto!”

Pratiche commerciali sleali e diligenza professionale – Prof. Raffaele Torino – Università degli studi di Macerata

3 Comments

  1. Ritengo utile le informazioni che Alessandro ha fornito, in quanto il mio atteggiamento professionale è sempre stato (a mio umile parere) responsabile proprio da buon padre di famiglia, ciò nonostante, non ero a conosocenza che la diligenza fosse regolata in termini di legge e che si distinguesse in professionale e qualificata.

    Ottimo articolo, complimenti.

    • Grazie Cosimo per il tuo commento, quando ho scritto l’articolo la mia ambizione era proprio quella di voler informare quanti operano nel marketing che la diligenza fosse un obbligo di legge e non un semplice (si fa per dire) atteggiamento morale da assumere.

      Direi quindi che l’obbiettivo è stato raggiunto.

      Buon 2015, colmo di soddisfazioni professionali.

  2. Mi complimento come sempre con i tuoi articoli in quanto danno in maniera precisa e completa le informazioni relative al termine in questione. Mi piace leggerli, riesco ad imparare e trarre consiglio in maniera completa. Ancora,complimenti per il tuo modo di scrivere.

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