Food and Wine, è tempo di evolversi!

[Foto di Daniele Catarozzi - Canelli ]

Inutile nasconderlo ed inutile nascondersi, il mercato del food and Wine deve evolversi e portarsi al passo con i tempi. Ormai la crisi, che ha colpito indistintamente tutti i settori, è arrivata a lambire le spiagge dell’isola felice, fino a poco tempo fa, del mercato enogastronomico. Da tempo il mercato “stagna” di novità e ammodernamenti che devono essere in atto, e chi saprà farlo sarà vincente.

L’evoluzione del consumatore

Come in tutti gli altri mercati, anche in quello dell’agroalimentare il Consumatore ormai è diventato un “consumattore”: si informa in rete e non, valuta, cerca e soprattutto chiede e fa passaparola.
Belli i tempi in cui il “mio vino/formaggio/olio si vende perché è buono, te lo dico io (produttore)”; Oggi come oggi i prodotti tipici, biologici si trovano anche nella gdo, non c’è più la motivazione (o scusa?) del territorio, della tradizione, della storicità di una zona che spinge automaticamente il consumatore a questo o quel prodotto; c’è necessità di portare (o riportare) il consumatore a riscoprire questi valori, a riscoprire questo immenso lavoro“dialogando” con il consumatore, interpellandolo, comunicando con lui….perchè tanto, parliamoci chiaro…..il consumatore e quindi il “nostro Cliente” può trovare tutte le informazioni che vuole su questo o quel prodotto, su questo o quel vino… e se non arriva alle vostre, è perché non ha avuto modo di farlo!!.

In questo mese sono stati organizzati per esempio alcuni eventi nel mondo del vino che hanno portato alla luce questa “necessità di cambiamento” nel mercato e nel rapporto fra produttore e consumatore.

[Esposizione di arte contemporanea in una cantina a Canelli]

Cosa possiamo fare Noi?

Di sicuro seguire i suggerimenti di David sul suo interessante ed utile post “L’Anno che verrà – Prepararsi è fondamentale” e anche tornare a coinvolgere i nostri Clienti, evolvendoci e cambiando passo.

Cercare una “collaborazione multidirezionale”….tocca trasformarsi un po’ da semplici venditori a Venditori/Marketers/PR!
Il semplice: “compra questo perché è tipico” ormai non funziona più, ed oltretutto tipico non è più sinonimo di “buono”. Occorre riportare il food and wine al piano dei consumatori, instaurare rapporti, chiedere e soprattutto rispondere alle domande che i consumatori/Clienti, giustamente, pongono….e se non lo facciamo ora che ne abbiamo il tempo, no?

Nei miei post futuri cercherò di mettere qualche spunto da “più che appassionato” scrivendo soprattutto di esperienze personali ed esigenze raccolte anche da Produttori scrivendo altresì da una terra, le Marche, che in quanto ha produttori ha esperienza da vendere!!.

Nel frattempo rimango in attesa di Vostre opinioni, pareri e commenti.

[Scritto da Fabio Tognella]

Fonti citazioni e approfondimenti:

7 Comments

  1. Daniele Catarozzi 2 Agosto 2013 at 18:28

    Ciao Fabio, l’articolo mi è piaciuto moltissimo sarebbe interessante se tu potessi approfondire alcuni aspetti in altri tuoi interventi perché è veramente molto sentito come argomento in Italia… come ad esempio la necessità di aiutare chi vende i prodotti al consumatore finale a non ritrovarseli solo sullo scaffale, parlo di Pareto e dell’ 80/20…
    Comunque complimenti bei concetti anche dove c’è ancora una situazione accettabile bisogna muoversi e organizzarsi per il futuro!

  2. Carissimo Fabio,
    il tuo articolo e’ semplice ed efficace. Hai centrato in pieno la questione e credo che possa essere di aiuto per tutti i settori (ovviamente con le dovute differenze), ma nella sostanza per ognuno di noi che opera in un settore e’ tempo di cambiare e di evolversi. Chi rimarra’ ancorato alle vecchie metodologie credo non abbia scampo!

    • Ciao Roberto, nell’attesa che ti risponda Fabio ti ringrazio per il tuo commento. Mai come oggi l’idea di rimanere “ancorati” come dici tu evoca un’opposizione ad un cambiamento inesorabile. Che lo vogliamo o no siamo chiamati, come intendiamo fare noi di S4S , a governare gli eventi e a cercare la rotta migliore all’interno di una corrente d’acqua che non possiamo fermare. Alla prossima e grazie per essere passato di qua.

    • Ciao Roberto, e grazie per il tuo commento. Mi trovi completamente in accordo con te, io ho preso come riferimento food and wine perchè sono una passione, mai come in questi tempi l’evoluzione quotidiana deve essere un processo “fondamentale” nel rapporto fra produttori-commerciali-Clienti

      • Ciao,
        l’argomento toccato è un nervo scoperto, da commerciale concordo sull’ attuale momento di necessaria evoluzione e sono d’accordo che la figura che sta fra l’azienda ed il cliente deve necessariamente tornare ad essere com’era una volta un amico del cliente.
        Ma l’evoluzione da immaginare è secondo me più complessa.
        Oggi è cambiato tutto. Il cliente a esigenze diverse, di qualità, di quantità.
        I vari programmi da chef, avvicina un pubblico più curioso che chiede di essere meravigliato che beve meno ma meglio (la quantità salva patente) il cliente non va più dal ristorante con il solito menù bensì predilige l’aperitivo cenato o il wine – bar con montagne di piatti sfiziosi a rotazione continua. E’ vero bisogna cambiare, ottimizzare sicuramente ma dall’azienda al cliente passando per l’agente.

  3. Grazie per gli spunti,
    nel settore vinicolo ci sono lacune grandi come oceani, ovvero grandi opportunità!
    Se magari ti leggessero aziende con cui tutti i giorni mi relaziono e che non hanno ancora capito che il cliente è al centro di tutto sia lui ristoratore o azienda produttrice.
    In bocca al lupo.
    M.

    • Ciao Mauro,
      perfettamente d’accordo con te. In questi mesi mi sono confrontato con qualcuno e il lavoro da fare è veramente tanto…e sopratutto bisogna volerlo!
      Crepi il lupo e ci vediamo al Vinitaly?

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