Guida alla creazione del proprio Personal Branding [Parte 1]

 

Questo è il primo di una serie di articoli dedicati al Personal Branding.
Lo scopo di questo in particolare è quello d’introdurre la materia offrendo un contesto storico e successivamente applicare i primi concetti all’interno della fase 0 che definiremo anche “fase conoscitiva”.

Il Personal Branding: dalle origini ad oggi

Il Personal Branding deve le sue origini all’imprenditore Tom Peters, proprietario dell’azienda Fast Company, che nel 1997 scrisse un articolo intitolato “The Brand Called You” coniando ed utilizzando per la prima volta il termine “Personal Branding”.

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Questo articolo è diventato per molti il manifesto della nascita di questa nuova scienza, non basata sulla cura aziendale, ma bensì su ciò che in quegli anni iniziava a fare maggiormente la differenze: l’individuo preso come singolo.

Per chi lo legge oggi nel 2015 per la prima volta si accorge di come questo sia ancora attuale e e tratti argomenti ancora poco considerati dai più.
Il nodo centrale sul quale articolava tutto il suo ragionamento era bisogna conoscere l’arte del sapere creare il proprio brand, la propria marca personale.

 

Nell’articolo Peters dice:

“Indipendentemente dall’età, indipendentemente dalla posizione aziendale, indipendentemente dal nostro lavoro, tutti noi dobbiamo capire l’importanza del branding. Noi siamo gli amministratori delegati delle nostre società: “Me Inc.“. Se vogliamo lavorare al giorno d’oggi, il nostro compito più importante è quello di essere a capo del marketing per il marchio chiamato Te “

 

Capiamo dunque che la concezione di Brand come marca che serve ad individuare una linea di prodotti o servizi identificando univocamente l’azienda è oramai limitante; ora quello che si affianca alle numerosissime marche aziendali è la marca personale.

Una persona che cura la propria immagine professionale diventa come detto da Peters l’amministratore delegato della società “Io S.p.A.”, nonché curatore del marketing e della comunicazione della stessa.

Il grande vantaggio di questa scienza e strategia è data dal fatto che fonda la sua essenza su concetti pratici come ad esempio la credibilità.

Un professionista ed esperto nel proprio settore può ottenere grandi vantaggi in quanto la sua credibilità data da lavori attuali e passati può generare un effetto leva che permette in futuro di generare risultati altresì importanti e soprattutto offre un margine molto ampio per alzare il livello di ciò che fa abitualmente.

Social mediaAi giorni nostri, con lo sviluppo del mondo digitale ed in particolar modo delle piattaforme di social network, ogni individuo ha la necessità di gestire la propria reputazione web ed in particolar modo fare attenzione che essa sia coordinata con l’immagine che viene data di se stessi al di fuori dei contesti digitali, nella vita di tutti i giorni.

Avendo introdotto la storia e lo sviluppo di questa materia passiamo adesso alla fase pratica e progettuale, la creazione della TUA Personal Branding.

 

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Creare la tua Personal Branding

Negli anni mi sono occupato di vari progetti di Personal Branding avendo approfondito moltissimo la materia e applicandola cercando di essere al passo con i vari aggiornamenti e studi.

Essendo una scienza molto giovane, non avendo neanche 20 anni, è in continua evoluzione e le sperimentazioni sono all’ordine del giorno.

Per creare la tua Brand personale esistono vari metodi e soprattutto vari principi su cui basare la creazione stessa.
Per i principi base ho sempre apprezzato e preso in considerazione gli scritti di Hubert K. Rampersad, noto studioso di Corporate Banking e Personal Branding.

La lista dei criteri da rispettare per generare un Brand Personale autentico sono illustrati all’interno dei suoi libri ed è composta da 11 punti:

  1. Autenticità: è ritenuto il punto fondamentale.
    Il brand deve rispecchiare la persona che lo crea evidenziandone i suoi valori, il suo carattere, le sue attitudini e i suoi comportamenti.
  1. Integrità: un brand aziendale che vuole avere successo di solito ha un proprio codice etico; allo stesso modo per la creazione di quello personale serve che si seguano determinati codici morali e di comportamento basati sulle proprie ambizioni.
  1. Consistenza: bisogna che i propri atteggiamenti e comportamenti siano consistenti.
  1. Specializzazione: la diversificazione in questi casi potrebbe creare problemi in quanto si verrebbe riconosciuti come persone con una conoscenza ampia su vari campi ma limitata dal punto di vista della specializzazione.
In questo caso è quindi meglio selezionare una nicchia e specializzarsi in quella in modo che il proprio brand venga percepito come unico e differente dagli altri presenti.
  1. Autorità: nel creare e comunicare il proprio brand è fondamentale essere riconosciuti come esperti del settore, come leader e come persona di talento.
  1. Caratteristiche: è necessario focalizzarsi su esse per creare un brand unico e differenziarsi all’interno della propria nicchia.
  1. Rilevanza: i contenuti che vengono comunicati ed offerti al proprio target di utenza deve esser ritenuto rilevante e di valore da quest’ultimi.
  1. Visibilità: il brand deve essere continuamente sviluppato in modo da mantenere o aumentare la proprià visibilità.
  1. Persistenza: per la creazione di un brand bisogna esser tenaci e persistenti in quanto è un processo lento che avviene con il tempo.
  1. Buona volontà: un buon modo di rapportarsi al proprio pubblico farà si che si possano raggiungere un maggior numero di risultati positivi.
  1. Performance: questo è un punto chiave che va affrontato dopo la creazione del brand.
Una volta che esso è stato conosciuto dal pubblico, bisogna migliorare se stessi continuamente per poter mantenere il successo ottenuto e rafforzare continuamente la propria immagine.

 

Fase 0 – Fase Conoscitiva:

Iniziamo questo percorso con la prima fase pratica per la creazione di un brand personale.

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Ecco cosa bisogna fare:

Prendere due fogli di carta A4 bianco, puntare il timer a 30 minuti e fare una lista sul primo foglio in cui inserire tutte le parole o frasi che ti vengono in mente legate alla tua persona, il tuo carattere, i tuoi valori, il tuo lavoro, le tue passioni ed i tuoi hobby.

Se si ha la possibilità di avere amici o colleghi di lavoro disponibili con cui confrontarsi fare un brainstorming potrebbe esser un’occasione unica nella quale si possono anche avere dei feedback sulla propria comunicazione fino ad oggi.
La parola d’ordine però in questo caso deve esser sincerità, scegliere di farlo con persone fidate che possano davvero dare un contributo costruttivo.

Fatto questo passaggio si passa al secondo foglio dando un ordine alle cose scritte nell’ordine che segue:

Chi siamo (carattere, valori, ecc)
Cosa facciamo di lavoro (competenze, esperienza, ecc.)
Cosa ci appassiona (hobby, sport, passioni, ecc.)
Fatti degni di nota (eventi, presentazioni, lavori, premi, ecc.)

Nel caso in cui ti venga in mente qualcosa successivamente in merito a questi punti inseriscilo nell’apposita posizione.
Ultimato fai una revisione del tutto chiedendoti se ciò che hai scritto è in linea con i principi di Rampersad espressi precedentemente.

In conclusione:

Questa è la nostra fase 0 del lavoro di Personal Branding in cui abbiamo iniziato a conoscere le regole base abbozzando delle idee.
Precedentemente abbiamo capito da dove deriva il Personal Branding e come si stia evovlendo.

I passi chiave che vanno sempre presi in considerazione sono gli 11 punti di Humbert K. Rampersad dai quali partire con i propri ragionamenti.
Subito dopo è importante usare il proprio istinto e di getto metter nero su bianco i pensieri legati alla propria persona per poi metterli secondo il preciso ordine logico sopra elencato.

Questa fase è molto importante perchè inizia a generare chiarezza nelle persone; inizia a mostrare in cosa sono bravi ed in cosa sono carenti.
Nel prossimo articolo approfondiremo la fase 1, cioè quella relativa all’analisi studiando con metodi scientifici tutto ciò che riguarda la nostra persona per sfruttare al meglio ciò che sono i nostri talenti permettendo così di creare un brand personale di successo.

Scritto da Daniele Coltro

 

Fonti:

Articolo di Tom Peters: “The Brand called You”

“Authentic Personal Branding: a new blueprint for building and aligning a powerful leadership brand” di Hubert K. Rampersad

 

 

4 Comments

  1. Grazie, Daniele. Complimenti per l’articolo. È da tempo che cerco info chiare e precise sul personal branding. Bravo. Attendo con ansia i prossimi articoli. 🙂

    • Ti ringrazio Francesco.
      Sicuramente è un obiettivo ambizioso il mio, ma sono certo che nella sua interezza potrà generare grande chiarezza =)

      Al prossimo articolo

  2. Ottimo, chiaro e preciso. Dovresti farne un compendio da distribuire ai nostri ragazzi.

    • Ti ringrazio molto Marco,
      chissà che in futuro questa guida che sto costruendo non diventi qualcosa di più =)

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