Perché e come: non servono tante domande

Più o meno un mese fa ho partecipato a un evento internazionale sulla distribuzione di contenuti digitali.

Una delle relazioni più interessanti è stata quella di  Eric Briys, di Cyberlibris, che ha raccontato come ha costruito il suo prodotto.

La sua scelta è stata applicare il metodo scientifico al business.
Ma come è possibile applicare un approccio scientifico alla costruzione di un prodotto?
Riporto brevemente la storia che lo stesso Eric ha raccontato durante la sua relazione.

Nel 1855 un’infermiera di Sua Maestà Eric_Briys_DICE Cyberlibris.2britannica – quindi non un luminare di medicina –  che lavorava in un ospedale militare si accorse che i morti per ferite di guerra erano in numero inferiore rispetto ai decessi per infezioni all’interno delle strutture di ricovero.

Iniziò a indagare sulle ragioni per  capire quale fosse la causa. Cominciò quindi a raccogliere dati e presentò le informazioni ricavate disegnando il diagramma qui a fianco. Con questo sistema, che consentiva una lettura e un’interpretazione semplice e intuitiva, riuscì a provare quanto fosse necessario un cambiamento nella gestione dei pazienti e a far modificare la strategia nelle cure, puntando sull’igiene dei luoghi in cui i soldati venivano assistiti: si ottenne così la diminuzione delle infezioni e una riduzione dei tassi di mortalità per l’esercito di Sua Maestà.

Tutto è partito da una domanda: perché?

A seguito della quale, sulla base dei dati raccolti, ne è nata un’altra: come?

“Perché” è “come” sono domande fondamentali per qualsiasi processo. Se vogliamo rendere la cosa meno sintetica, possiamo estendere il concetto a “perché si presenta il problema/la situazione?” e “come posso risolvere il problema/la situazione?”: questo è tutto quel che serve per progettare un’attività.

Sulla necessità di demistificare in parte il mito delle 4 domande (Chi? Cosa? Perché? Come?)  e andare oltre anche l’Harvard Business Review ha già detto la sua anni fa. A dir la verità per HBR la questione è il focus sulla giusta sequenza delle domande…

Il nocciolo, comunque la si veda, è legato a 2 aspetti: la mission e gli obiettivi, ossia il perché e il come.

Fuori dall’approccio al business fatto di passione e sentimento, senza uno sguardo scientifico, diventa complesso definire una meta. Permettetemi il paragone: è come se come genere umano avessimo tentato di arrivare sulla Luna senza uno straccio di calcolo, così tanto per…

Qual è però la chiave di volta? La chiave di volta è il reperimento, lettura e l’interpretazione delle informazioni, dei dati, come ci insegna l’infermiera dell’impero britannico.

Ah, vale anche per i processi creativi.

 

Vi segnalo un interessante post di Eric sull’attitudine delle scimmie del pelare banane… 😉



	

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