Guida alla creazione del proprio Personal Branding [Parte 2]

 

Eccoci al secondo appuntamento dedicato alla creazione del nostro Personal Branding.

Se non hai letto il mio primo articolo di questa guida ti consiglio di farlo subito prima di passare a questa fase.
Lo trovi qui: Guida alla creazione del proprio Personal Branding [Parte 1]

Dopo aver seguito le mie indicazioni della Fase 0 ti sarai certamente accorto che alcuni aspetti presi in considerazione potevano stonare con il personal branding che vorresti creare su misura per la tua persona.
Non preoccuparti di questo perchè è normale, ognuno di noi in queste fasi riscontra alcune incongruenze, devi vederle come un momento in cui prendi coscienza della tua identità e del fatto che i risultati che produci sono anche un effetto della tua brand personale.

“Follia è fare sempre la stessa cosa e aspettarsi risultati diversi “

Cit. Albert Einstein

Per apportare modifiche sostanziali ed impostare nel miglior modo possibile la tua brand adesso passeremo alla fase 1 e lo faremo con uno strumento aziendale usato in tutte le big company mondiali: L’analisi SWOT.

Fase 1: Analisi SWOT

analisi swot

L’analisi SWOT è un valido strumento di analisi aziendale ed è attribuito a Albert Humphrey, il quale guidò tra gli anni ’60 e ’70 un progetto di ricerca all’Università di Standford utilizzando come parametri e dati di riferimento le aziende del Fortune 500.

Nelle grandi aziende viene impiegato come matrice di pianificazione strategica al fine di valutare quali siano le forze, le debolezze, le opportunità e le minacce a cui un progetto o un’impresa è sottoposta nel tempo.

Questa matrice, come vediamo dal disegno, è composta di quattro sezioni:

S – Strenghts, punti di forza
W – Weaknesses, punti di debolezza
O – Opportunities, le opportunità
T – Threats, le minacce

Per un’analisi approfondita vengono prese le sezioni e raggruppate a coppie SW e OT per valutare punti di forza e debolezze interne all’azienda e le opportunità e le minacce che l’esterno può celare.

Nel caso del Personal Branding è uno strumento davvero efficiente in quanto ci obbliga a fermarci un attimo e fare un’analisi attenta di noi stessi.


PARTE PRATICA

 

A seguito della spiegazione teorica passiamo ora all’atto pratico, quello che maggiormente ci interessa e può influire sul nostro futuro.

business-792113_1280Visto che molti lo hanno apprezzato nell’articolo precedente riutilizzeremo il brain storming, uno degli strumenti più validi per fare questo genere di analisi.
Per questa fase necessitiamo di quattro fogli A4 ed un timer per tenere il tempo.
Prendi il primo foglio, scrivi in alto “Punti di forza” e punta il timer a 30 minuti.

Lo scopo di questo esercizio è quello di buttare giù tutte le idee che hai in merito ai tuoi punti forti.
Non pensare se va bene o meno, scrivilo.
Finiti i 30 minuti passa al secondo foglio, quello dei “Punti di debolezza” e ripeti l’esercizio.

A questo punto dovresti trovarti con 2 fogli scritti e pieni di idee e pensieri.
Per esperienza posso consigliarti di metter via quei due fogli, riprenderli tre giorni dopo ed ordinare secondo un grado di importanza: dal tuo punto più forte al meno incisivo per i “Punti di forza” e dal più debole al meno problematico per i “Punti di debolezza”.

Avendo in mano queste due liste avrai un potere incredibile, ti accorgerai di come alcune cose nella tua vita professionale, e non, siano andate male perché basate sui tuoi punti deboli e di come altre ti abbiano portato a grandi successi perché sei stato in grado di fare leva sulla tua forza.

Per poter ottenere i migliori risultati ti consiglio di fare affidamento su amici stretti e colleghi di lavoro dei quali ti fidi chiedendogli se possono aiutarti in questo esercizio.
Chiedi loro una lista di 10 caratteristiche positive e 10 negative relative al tuo carattere, al tuo modo di fare, alla tua persona, ecc.

Quando avrai tutti i dati alla mano potrai osservarli e stabilire quali vengono maggiormente ripetuti.
Confrontali con la tua lista ed osserva se ciò che percepisci tu ed il feedback avuto dalle persone a te vicino combaciano o se sono molto lontani.
Nel caso in cui essi combacino, complimenti, hai una capacità molto sviluppata di analisi.
Nel caso in cui differiscano non demotivarti, succede molto spesso, fai tesoro di ciò che gli altri ti hanno detto e prendilo come spunto per migliorarti proprio come stai facendo ora seguendo le mie indicazioni.

Il tuo Personal Branding è in fase di sviluppo, siamo ormai oltre il 50% del nostro intero processo.

Prendi ora i due fogli che ti rimangono e ripeti l’esercizio fatto in precedenza prendendo in considerazione questa volta opportunità e minacce che arrivano dall’esterno.

Cosa intendo?

Devi considerare tutti quegli aspetti che reputi cruciali attorno a te; per farti un esempio di opportunità puoi scrivere di bisogni inespressi che vedi nel mercato, di trend che riconosci, di professioni in ascesa che sono di tuo interesse, corsi che potresti fare, eventi a cui presenziare, ecc.
Per le minacce puoi considerare aspetti come: aspetti di cui si lamentano tutti nel tuo settore, criticità legate alla tua professione, possibilità che la tecnologia influisca negativamente sulla tua professione, aumento dei costi che attualmente hai, ecc.

Quando hai concluso riordinando anche questi due fogli avrai il quadro completo, l’analisi della tua personalità e del mondo esterno.
Quello che bisogna fare adesso è studiare queste 4 liste dal punto di vista strategico.

Le strategie che devi andare ad identificare devono avere una duplice funzione:
1) massimizzare le opportunità facendo leva sui propri punti di forza
2) minimizzare le minacce cercando di rendere meno incisivi i punti di debolezza

1422461253_Steve_Jobs_portrait_by_tumbPensa a Steve Jobs agli inizi nel suo bel garage, lui è un chiaro esempio di applicazione di questi principi.
Se pensiamo al personaggio diremmo che un punto di forza può essere stata la sua grande capacità di analisi e comunicativa, per contro aveva come debolezza il non essere il miglior programmatore del mondo.

Come ha sfruttato Steve questi dettagli della sua personalità?

Semplicemente ha utilizzato due strategie; la prima è stata quella di sfruttare la capacità di analisi per comprendere i bisogni insoddisfatti delle persone e con la capacità comunicativa di amplificare il bacino di persone che erano interessate a ciò che lui poteva offrire; la seconda è stata quella di sopperire alla sua mancanza chiedendo il sostegno del suo prode amico Steve Wozniak, un eccellente programmatore, riducendo così le minacce di un mercato altamente competitivo come quello della tecnologia.

Sappiamo tutti come è andata a finire la storia di Jobs e Wozniak e della loro creatura, la Apple.

Nel prossimo articolo vedremo come applicare tutto quello che abbiamo scoperto oggi per fare il salto di qualità e come comunicare il nostro Personal Branding a chi ci circonda.

Per ora buon lavoro con l’analisi SWOT.

 

Scritto da Daniele Coltro

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