Guida alla creazione del proprio Personal Branding [Parte 3]

Eccoci arrivati al terzo ed ultimo appuntamento dedicato alla scoperta del nostro Personal Branding.

Come promesso in questo articolo ci appresteremo a fare il salto di qualità e vedremo come comunicare al meglio la nostra brand.

Prima di iniziare però è importante che tu sappia questo: ogni articolo di questa serie è parte di un processo, quindi se non hai ancora letto i primi due articoli di questa guida ti consiglio di fermarti qui, leggerli e svolgere le parti pratiche.

Li trovi qui:
Guida alla creazione del proprio Personal Branding [Parte 1]

Guida alla creazione del proprio Personal Branding [Parte 2]

Se stai continuando a leggere vuol dire che assieme abbiamo lavorato alla creazione del tuo Personal Branding ed ora ci appresteremo all’ultimo passo: agire.

Per agire però è bene che consideri ancora una volta le motivazioni di fondo che ti stanno spingendo a questi cambiamenti.
Tipicamente, quando affronto questo argomento, le persone che vogliono consigli possono esser inserite in queste 4 categorie:

a) imprenditore con molteplici business che intende sfruttare la sua ampia visibilità ed utilizzarla per avere nuove opportunità oppure per renderla redditizia nelle sue imprese;

b) professionista che vuole fare un salto di qualità creando un brand che, oltre alla visibilità, lo renda punto di riferimento del proprio settore;

c) neo laureato che è alla ricerca di lavoro e cerca un modo per poter rendersi unico agli occhi dei selezionatori;   

d) studente lungimirante che vuole prepararsi in anticipo al mondo del lavoro e sfruttare la sua situazione per magari fare qualche piccola ma significativa esperienza.

Ti sei riconosciuto all’interno di una di queste categorie?

Molti (per non dire tutti) sentono la necessità di crear il proprio brand per intercettare maggior lavoro e poter aumentare così il proprio potenziale economico, ma perché 10 anni fa questo non era necessario?

La risposta è sotto gli occhi di tutti ma in pochi la colgono:

il paradigma che governava il mercato del lavoro è cambiato drasticamente e tutti i vecchi assunti, che erano validi fino agli anni ’90, non lo sono più.
Questo cambiamento ha creato una grande disparità tra i molti che nonostante gli sforzi riescono a raccogliere pochi risultati ed i pochi che operano nel mercato in modo efficace ed ottengono risultati incredibili.

Per riuscire a far parte di questa èlite selezionata hai bisogno di agire nella maniera corretta, cioè con una strategia precisa.

Il fulcro della strategia risiede nel rendere la brand unica agli occhi delle persone, nel trasmettere qualcosa che nessun altro può offrire: la tua visione da professionista.
Deve esserci una storia dietro il tuo nome e cognome, la storia della tua vita e della tua crescita professionale.
Lo storytelling è fondamentale per far capire chi sei, quali sono le tue competenze e come puoi esser d’aiuto nella risoluzione dei problemi che le persone attorno a te riscontrano.

Per farti capire quanto lo storytelling è fondamentale e quanto è spesso sottovalutato ti faccio pensare ad un momento molto particolare che nella tua vita avrai vissuto almeno una volta:

riunioneti trovi ad un evento o ad una riunione e per prima cosa il relatore propone di fare un giro di nomi per conoscere meglio con chi si sta confrontando.
Ecco, siamo li diciamo il nostro nome e cognome e subito dopo… il vuoto più assoluto, non ci viene in mente nulla di particolarmente intelligente se non il lavoro che facciamo.
Pensi di aver fatto colpo sul relatore o sulle altre persone che erano li ad ascoltarti?

Probabilmente no, ma non preoccuparti dopo questo esercizio che ci accingiamo a fare vedrai che la prossima volta andrà molto meglio, è garantito!

L’esercizio l’ho preso in prestito dal mondo delle startup e l’ho modificato appositamente per l’occasione, sto parlando del: PEP – Personal Elevator Pitch (il termine l’ho coniato io come avrai immaginato).

L’elevator pitch non è nient’altro che una presentazione della propria startup e del proprio business in un tempo che va da 30 a 120 secondi.
Ogni startupper degno di questo nome ne ha uno pronto nel cassetto nell’attesa di incontrare un business angel o un finanziatore.

il Personal Elevator Pitch è molto simile, si tratta della presentazione della tua persona al pubblico o alla singola persona che è davanti a te.

Vuoi un esempio?

Proviamo a fare il PEP di Mario Rossi, un manager che si trova ad un corso di formazione.

“Buongiorno a tutti, mi chiamo Mario Rossi e vorrei presentarmi attraverso 4 numeri che per me sono molto significativi: 43, 4, 21,  e 2.
43 sono gli anni che porto ogni giorno sulle mie spalle, 4 sono le aziende che da manager ho aiutato a far crescere del 100%, 21 sono gli anni di esperienza che ho maturato nel settore del marketing e 2 sono le splendide figlie che mia moglie mi ha regalato.
Cos’altro dire? sono un amante della buona cucina, un assiduo lettore ed un cultore dei film d’autore.
Sono certo che in questo corso apprenderò concetti molto importanti e ci sarà tempo anche per far la conoscenza personale di ognuno di voi.
Grazie”

Si questo era molto generico, è stato fatto appositamente così in quanto genera curiosità nelle persone presenti al corso, che quasi sicuramente seguiranno la tua call to action e verranno a parlare con te durante le pause per saper qualcosa di più.

Nel caso invece in cui Marco Bianchi, imprenditore, volesse inserire il proprio PEP nel suo sito internet o sui social media?
Una versione potrebbe essere questa:

“Ciao,
sono Marco Bianchi, imprenditore e fondatore della Star S.p.A.
Sono nato e vivo a Treviso in compagnia di mia moglie Maria e di mio figlio Fabio.

Mi occupo di tecnologie digitali dal 1980 e negli anni mi sono specializzato nella creazione di processi aziendali che portassero alle aziende, tramite strumenti di web marketing, nuovi clienti.
Nella mia esperienza ormai ventennale ho gestito numerosi progetti ed attività, tra i più significativi ho piacere di citarti: (descrizione dei progetti ed attività).
In questi ultimi 5 anni ho dedicato parte del mio tempo alla divulgazione delle mie conoscenze ed esperienze tenendo corsi universitari e presso aziende del settore digitale.
Se anche tu come me sei un imprenditore e vuoi implementare una strategia di web marketing per avere nuovi clienti contattami mandandomi una mail a: marcobianchi@mail.it”

Ecco per te due esempi validi di come una presentazione personale può esser efficace e offrirti numerose opportunità, che siano esse di lavoro o di networking.

Interessante vero?
Tuttavia solamente questo non basta, il Personal Branding necessita anche di un luogo, un posto fisico o non nel quale possa esser sviluppato e nel quale possa esser comunicata la propria presenza ed unicità.
Quello che vado a presentarti ora è uno schema molto semplice ma altrettanto efficace sul dove a mio avviso è importante concentrare gli sforzi di comunicazione:

Schema Personal Branding
Come vedi dall’organigramma qui sopra ho fatto una macro divisione iniziale tra ciò che avviene online e ciò che invece avviene offline.
Partiamo dalla parte offline in quanto è la più leggera, quella che i professionisti utilizzano da anni; la propria presenza ed il proprio valore vengono mostrati in situazioni di networking (eventi, corsi, pranzi, associazioni, ecc.) e durante incontri che possono avvenire nei propri uffici o presso clienti/partner.

La parte online a me piace dividerla in sito e social media.
Osservando a livello statistico il numero di liberi professionisti, manager o imprenditori che hanno un sito ci accorgiamo che questo dato è molto basso (gli imprenditori si salvano grazie al sito aziendale).
Per un professionista avere un sito internet è la possibilità di aprirsi ad un mercato che non è più solo quello locale dettato dalle conoscenze personali, ma può espandersi fino a raggiungere il limite dato dalla lingua con la quale si scrive.
il bacino di potenziali clienti di un professionista che scrive in italiano è ovviamente differente da quello di uno che scrive in inglese e fa business all’estero.

Nel sito è importante avere 3 sezioni ben distinte: la descrizione di chi siamo, la descrizione dei nostri servizi e la sezione dedicata al blog.

Il blog è importante non solo a livello tecnico per cercare di avere un posizionamento alto nelle pagine di google, ma principalmente per offrire contenuti di qualità, offrire alcune soluzioni a problemi presenti nel settore nel quale operiamo e per far comprendere all’utente che legge che noi sappiamo di cosa stiamo parlando.

Per quanto riguarda la parte social media io solitamente consiglio la strategia sui 3 social che sono più utilizzati dall’utente medio: Facebook, Linkedin e Instagram.

social media

Facebook è il social media più utilizzato in assoluto. Spesso quando qualcuno conosce una persona ricerca il suo profilo e guarda le sezioni delle foto, le informazioni e cosa si posta quotidianamente.
Il consiglio è quello di dare una propria immagine che sia coerente ed allo stesso tempo curata, chi verrebbe mai a chiedere aiuto ad un professionista che magari ha solo foto in cui si ubriaca al sabato sera?

Vuoi parlare di lavoro e mostrare le tue competenze? Allora il social su cui devi esser assolutamente presente è Linkedin. Tipicamente questo social è utilizzato in modo più professionale rispetto agli altri ed è molto utile per fare networking e trovare nuove opportunità.

Instagram invece è un social in ascesa che ha appena festeggiato 5 anni e che conta 400 milioni di utenti. In questo luogo si possono condividere foto e penso sia un ottimo mezzo per esercitarsi nello storytelling, nel mostrare la propria vita professionale ed anche quella di tutti i giorni.
Per professionisti come fotografi o grafici ha sicuramente un valore molto alto, si può addirittura diventare degli influencer se si usano le giuste strategie.

Il mondo del Personal Branding come avrai capito è molto ampio e lo tratteremo nuovamente nei prossimi articoli, adesso però facciamo un sunto di tutto ciò che abbiamo imparato dalla guida:

– Fai un brainstorming per evidenziare i tuoi punti caratteristici ed i tuoi valori;

– Effettua l’analisi SWOT personale individuando punti di forza, debolezza, minacce ed opportunità;

– Crea il tuo PEP (Personal Elevator Pitch) per esser sempre pronto a presentarti;

– Individua la strategia di comunicazione sfruttando i vari luoghi che ti ho elencato nello schema.

Scrivimi qui sotto nei commenti se sei riuscito a creare il tuo Personal Branding oppure vieni sul nostro gruppo di Facebook per discuterne con noi —>  https://www.facebook.com/groups/sail4sales/

Al prossimo articolo,

Daniele Coltro

 

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